Carlo
Pesaresi

Così sarà.
Restituzione dei materiali

I facilitatori e i verbalizzatori delle 6 stanze tematiche di “Così Sarà” hanno prodotto delle schede sintetiche che partendo dalla fotografia dello stato attuale scattata durante la discussione del 22 ottobre, arrivano a tracciare obiettivi, limiti, opportunità e proposte concrete, finalizzate a dare un contributo costruttivo ad un modello di città verso cui aspirare.

Spunti utili per continuare l’approfondimento e il confronto, da cui lasciarsi ispirare per la realizzazione di un programma elettorale serio, moderno, partecipato.

 

MOLE VANVITELLIANA
ANCONA
22 OTTOBRE 2O22

 

  1. Stato attuale

Sulla partecipazione dei cittadini all’amministrazione cittadina si deve fare di più. 
Emerge molta insoddisfazione, molto desiderio di avere più voce in capitolo. La partecipazione è condivisione del potere. La partecipazione è volontà politica di avere fiducia in tutta la comunità. 
Non si sono sentiti davvero coinvolti i cittadini che hanno partecipato a  StrategicAncona.
Si sono sentiti frustrati i cittadini che hanno partecipato ai Consigli Territoriali di Partecipazione. 
Si sono sentiti esclusi molti cittadini dei quartieri periferici.
Il dialogo con l’amministrazione comunale si è ridotto a una mail o a una telefonata all’assessore di turno.

 

 

  1. Approccio e obiettivi

Bisogna allargare la platea di chi partecipa, al fine di evitare che sia tema delle sole elites culturali cittadine. Bisogna evitare il senso di frustrazione di chi partecipa: ridurre la distanza tra la teoria e la pratica degli istituti di partecipazione.
L’amministrazione deve mostrarsi più recettiva: dalle comunicazioni di tutti i giorni agli atti amministrativi più importanti. 
La democrazia inclusiva non è una democrazia negoziale: va garantito ancora di più il diritto del cittadino ad una informazione continua, semplice, intuitiva. 
Vanno sperimentati i nuovi strumenti della e-democracy (digitalizzazione dei servizi già esistenti ma soprattutto: nuove pratiche partecipative telematiche e open data).
Cosa l’amministrazione deve avere per rafforzare i processi di partecipazione:

  • impegno e ascolto;
  • costanza nel tempo:
  • competenza;
  • trasparenza;
  • sostenibilità: risorse umane e finanziarie (la partecipazione non è un gioco)

 

 

  1. Strumenti per superare i limiti

I CTP e il volontariato civico già esistono: serve la volontà politica di metterli al centro.
Sperimentare i patti di collaborazione significa avvicinarsi a nuove risorse in tutto il territorio.
È necessario evitare la burocratizzazione e la proceduralizzazione dei processi partecipativi. 
Incentiva i  giovani per i CTP e gli altri strumenti di partecipazione.
Coinvolgere gli uffici tecnici comunali nelle pratiche partecipative.

 

 

  1. Le proposte concrete
  • Nuovi patti di collaborazione, a cominciare dai Comuni limitrofi
  • Regolamento sull’amministrazione condivisa dei beni comuni (punto di partenza: standard dell’associazione Labsus del 2014)
  • Nuovo Regolamento sul volontariato civico
  • Consultazioni, forum, crowdfunding, votazioni e proposte di progetti dei cittadini, tutto online: Piattaforma AnconainRete o Garbì (punto di partenza: Decide Madrid o Bari Partecipa)
  • Documenti di spiegazione e semplificazione allegati al Bilancio Comunale, per il cittadino
  • Corsi di formazione ai processi partecipativi per i funzionari comunali
  • la riforma dei CTP pressuppone
    • nella forma: aggiungere l’indirizzo politico tra le loro funzioni; di pensare una quota giovani al loro interno 
    • nella sostanza: garantire una minima dotazione finanziaria per attività di comunità e di pubblicità; di dedicare un’apposita sezione del sito del Comune ai Ctp;  di pubblicare i verbali delle riunioni dei Ctp; di coinvolgere i Ctp in alcune voci di bilancio. 
    • nel rapporto con l’amministrazione: prevedere un obbligo di risposta per l’amministrazione comunale; di prevedere una consultazione obbligatoria dei Ctp per atti amministrativi generali; di inserire un parere preventivo obbligatorio dei Ctp per tematiche di quartiere e manutenzione; di pubblicare un timing amministrativo per consentire ai Ctp una funzione di controllo; di inviare periodicamente ai Ctp l’ordine del giorno dei Consigli Comunali.

 

 

AUTORI DEL DOCUMENTO
Facilitatore: Matteo Pignocchi
Verbalizzatore: Lorenzo Armani

 

  1. Stato attuale
  • SALUTE: Uno dei principali problemi che ci troviamo ad affrontare oggi nell’ambito della salute è quello delle cronicità. Con l’invecchiamento della popolazione diventa infatti sempre più pressante l’esigenza di costruire un sistema che sappia innanzitutto prevenire e contenere le cronicità ed in secondo luogo gestirle nel momento dell’insorgenza. 
  • INTEGRAZIONE: il principale ostacolo all’integrazione dei cittadini stranieri è rappresentato dalla difficoltà di accesso al mondo del lavoro: troppo spesso infatti questi sono vittime dello sfruttamento lavorativo, come avviene alla FINCANTIERI o nell’ambito dei lavori stagionali. L’accesso a lavori più qualificati è limitato dalla difficoltà di riconoscimento dei titoli di studio stranieri e alla scarsa informazione della popolazione straniera sul mercato del lavoro. Il problema riguarda in modo ancor più critico le donne, ed in particolare le madri single, che in assenza di una rete sociale di sostegno faticano a raggiungere l’indipendenza. 
  • GIOVANI: Il sistema di welfare attuale non è più adeguato a rispondere alle problematiche ed alle esigenze dei giovani (bambini e adolescenti); le cosiddette “devianze”, sempre più diffuse, sono un fenomeno multifattoriale riconducibile a svariate cause: contesto di deprivazione sociale e materiale; aumento del disagio psicologico (acuito dalla pandemia); povertà educativa; problema dell’integrazione dei giovani stranieri o di origine straniera.
  • DISABILITA’: La città di Ancona, per la sua morfologia, risulta di per sé una città poco ACCOGLIENTE ED ACCESSIBILE. L’offerta di servizi rivolti alla disabilità è spesso “indirizzata” e limita la capacità di scelta delle persone con disabilità. 

 

 

  1. Approccio e obiettivi
  • SALUTE: E’ auspicabile che l’approccio alle cronicità assuma un carattere proattivo ed anticipatorio così da ridurne l’impatto sociale. 
  • INTEGRAZIONE: Serve investire e lavorare per dare continuità a quanto viene fatto nei programmi di accoglienza, affinché i cittadini in uscita dal sistema possano proseguire un percorso di piena di integrazione. In questo senso è altrettanto importante passare da un approccio di tipo assistenziale ad un approccio che favorisca l’autonomia delle persone con disabilità. 
  • GIOVANI: Serve un nuovo quadro di interventi sistemici basati su una politica di rete e di coordinamento tra diversi attori; individuare risorse straordinarie (misure di sostegno al reddito 🡪 Family Act e Child Guarantee); valorizzare il ruolo delle scuole; rafforzare il sostegno psicologico/psichiatrico; valorizzare e rivitalizzare il sistema della giustizia minorile favorendo l’ascolto dei ragazzi. 
  • DISABILITA’: una città gentile è una città accessibile

 

 

  1. Strumenti e limiti 
  • SALUTE: La responsabilità dell’amministrazione in questo senso è di tipo principalmente culturale: spostare il baricentro organizzativo del sistema socio-sanitario dagli ospedali ai territori.
  • INTEGRAZIONE: Favorire il riconoscimento e l’istituzionalizzazione della figura del mediatore linguistico e culturale, sia attraverso la creazione di un “albo” sia con il potenziamento del ricorso a tali figure. 
  • GIOVANI
  • DISABILITA’: Legge “Dopo di Noi”; Co-progettazione e Co-programmazione. 

 

 

  1. Proposte concrete ed esempi
  • SALUTE: ripristinare la FIGURA DEL DIRETTORE SANITARIO e sfruttare gli strumenti già offerti dalla normativa in materia come i PIANI DI ZONA e i PIANI DISTRETTUALI; coinvolgere i medici di medicina generale, fondamentali snodi del sistema sanitario territoriale; istituire/potenziare le figure degli infermieri di comunità; investire in telemedicina; favorire la nascita di luoghi di prossimità (“Casa della salute”). 
  • INTEGRAZIONE: Investire in progetti di housing sociale per i cittadini in uscita dal sistema di accoglienza; favorire l’accessibilità agli uffici pubblici tramite servizi di mediazione linguistica seri e strutturati; inserire percorsi strutturati di insegnamento della lingua italiana L2 nelle scuole per i minori stranieri.
  • GIOVANI: Potenziare il sistema dei consultori; attivare e riprodurre nelle scuole progetti virtuosi che mirino ad offrire supporto alla genitorialità e favoriscano il confronto tra genitori e figli, anche secondo modalità di peer education (Andrea Lucantoni 🡪 per approfondire). 
  • DISABILITA’: Percorsi di autonomia abitativa come: “Vado a vivere solo” della Fondazione la Carovana, “Casa Sollievo” della Coop. Papa Giovanni ecc. Favorire la nascita di realtà che promuovono l’inserimento lavorativo di persone con disabilità: Frolla, Mica Mole più in generale Cooperative tipo B. Ripensare piano urbanistico della città per renderla più ACCESSIBILE, coinvolgendo in primis le stesse persone con disabilità, facendo prevalere un atteggiamento di ascolto delle necessità e dei bisogni.  

 

AUTORI DEL DOCUMENTO
Verbalizzatrice: Lucia Fraticelli

 

  1. Stato attuale
  • Verde: manca l’attuazione del Piano Regolatore che prevede la creazione di un bosco urbano; urge dotazione di un Piano del Verde e del Regolamento del Verde Urbano; mancata realizzazione del bilancio arboreo intra-mandato; inadempienza legge Rutelli mod dalla 10/2013 (censimento del verde, bilancio arboreo, piantumazione nuovi nati);
  • Mobilità: elevata densità macchine/abitanti (63/100 abit.); livello pm10 e 2,5 oltre limiti OMS; gap tra domanda e offerta per quanto riguarda la mobilità cittadina (bus notturni, weekend, studenti);
  • Generale: presenti molte risorse (associazioni, università e ricerca, cittadini attivi) ma non coinvolte in modo adeguato.

 

  1.   Obiettivi e approccio ricercati
  • Verde: migliorare la qualità di vita e benessere cittadino; ripensare relazione tra cittadini ed aree verdi; migliorare comunicazione tra cittadini, associazioni locali ambientaliste e amministrazione;
  • Mobilità: Adottare pratiche virtuose ispirandosi anche a città con orografie simili al fine di portare allo stesso livello la mobilità sostenibile e l’efficienza degli spostamenti; ripensare la mobilità cittadina con un approccio integrato basato su efficientamento del trasporto pubblico locale al fine di rendere conveniente per il cittadino scegliere pratiche di mobilità sostenibile; portare il valore dei Pm entro limiti OMS.

 

  1.   Limiti da superare e strumenti 
  • Verde: insufficiente coinvolgimento stakeholder; mancanza di comunicazione tra possibili attori coinvolti nel processo partecipativo e il comune; mancato sfruttamento delle competenze; esiguità delle risorse comunali destinate (risorse finanziarie e umane);      
  • Mobilità: limite culturale (pregiudizi diffusi nell’uso del trasporto pubblico), limite orografico (geomorfologia della città complica capillarità di spostamenti sostenibili e alternativi), limite strutturale (mancanza di infrastrutture facilitative: es. parcheggi scambiatori, ciclabili).

 

  1.   Proposte concrete ed esempi di altri luoghi
  • Verde: fare Censimento Verde Urbano, adempiere alle normative (recepimento Piano del parco da parte del PRG, realizzazione del bosco urbano e attuazione Legge Rutelli); Progettazione e realizzazione di isole verdi nell’Area Portuale, e non solo, per mitigare problematiche ambientali (assorbimento CO2 e isole di calore); sfruttare vicinanza delle scuole ai parchi cittadini come forma di sensibilizzazione (incentivare l’educazione ambientale);
  • Mobilità: divulgare un sondaggio sulla mobilità cittadina (necessità dei cittadini, limiti percepiti) con lo scopo di aggiornare orari-itinerari e strutturare una strategia di comunicazione adeguata di promozione all’uso di bus e mezzi alternativi di mobilità; realizzazione di percorsi pedonali (es. “Direzione Parco” a ValleMiano, Ex CRASS–Posatora); reti capillari di servizi di mobilità dei cittadini; servizi di autobus a chiamata per utenti delle zone limitrofe al centro; implementare un servizio di share mobility (monopattini, bici e motorini elettrici ecc.); ripensare gli spostamenti tra casa-scuole implementando percorsi di pedibus; realizzazione di parcheggi scambiatori.

 

Temi fondamentali e ulteriori passaggi non affrontati/approfonditi durante l’evento:

  • protezione costa (es. rivalutare opere di mitigazione dell’erosione costiera) e tutela della biodiversità (strategie di comunicazione su biodiversità locale marina e terrestre; percorsi formativi outdoor per scuole di ogni ordine e grado; caratterizzazione sistematica della biodiversità locale e sua valorizzazione); creare un polo accessibile ai cittadini (es. “laboratorio in città” che permetta alla società di avvicinarsi sia al mondo della ricerca, sia all’ambiente naturale che lo circonda”;
  • porto: rafforzare collaborazione progettuale tra A.P., amm. comunale e capitaneria in ambito di politiche sostenibili (es. richiedere rispetto dell’utilizzo di carburanti a ridotte emissione, ingresso grandi navi con rimorchiatori; spostamento banchine, elettrificazione);
  • amministrazione condivisa e dialogo di sistema: creare un tavolo di consultazione permanente specifico e uno interdisciplinare, in cui realtà locali possano esprimere problematiche/bisogni e l’amministrazione possa rimanere presente nel processo di ascolto. Strutturare il rapporto tra amministrazione ed università per trovare best-practises (es. di progetti EU e/ o nazionali) su tutti i temi relativi all’ambiente. Condividere e rendere pubblici i dati. 

 

AUTORI DEL DOCUMENTO
Facilitatore: Agnese Riccardi
Verbalizzatore: Sara Ragni
Altri che hanno contribuito: Emiliano Stazio, Simone Giacchetti, Mattia Bontempi



 

  1. Stato attuale (problemi/rischi)
  • Status quo cristallizzato: gruppi di potere molto influenti in città e scarso spazio per dibattito e innovazione;
  • Svuotamento: una città che invecchia e quindi è più attenta agli anziani, ad oggi non contempla i giovani (se non come portatori di disagio), né chi frequenta l’Università, né le startup, né centri di ricerca che lavorano per creare piattaforme comuni tra discipline divergenti (umanistiche e scientifiche). Quindi chi è portatore di competenze e innovazione e magari ha fatto esperienza fuori non è incentivatз a tornare in città;
  • Stiamo tollerando una città brutta;
  • Difficoltà a gestire turismo ed esigenze di alcune categorie di abitanti (es. under 35). “Ancona è una città turistica ma non lo sa”.

Riassumendo si può quindi affermare che la città di Ancona sia soggetta ad un graduale svuotamento – soprattutto riguardante gli under 35 – e ad uno scarso coinvolgimento dei cittadini da parte della PA. Cittadini che, contrariamente, sarebbero molto interessati a dialogare con essa, presentando proposte di rigenerazione urbana.

 

  1. Approccio/Obiettivi
  • Gli spazi della città intesi come luoghi di co-produzione di capitale sociale: relazioni tra persone, convergenza di saperi e competenze;
  • Sinergia di comunità educanti: coinvolgimento di tutte le categorie per co-progettare la città;
  • La Pubblica Amministrazione abilita la cittadinanza.

Si sente l’esigenza di ripartire dalle interazioni sociali dei cittadini per riappropriarsi di spazi attualmente inutilizzati o per crearne degli altri.

 

  1. Strumenti per raggiungerli
  • Circolarità e autonomia energetica: efficienza energetica, filiere corte e riuso, per una strategia di ottimizzazione e zero rifiuti;
  • Elaborazione dei piani comunali con la cittadinanza;
  • Mobilità strategica urbana: le strade sono di tuttə, zone 30 km/h, riduzione dell’uso delle auto private, car e bike sharing.

Necessitiamo di una visione, di una programmazione e di una semplificazione della burocrazia in generale. 

 

  1. Cose da fare concrete/esempi di altrove
  • Nuovo laboratorio urbano permanente: uno spazio aperto alla cittadinanza in cui vengono espresse diverse competenze (storia, economia, architettura, ingegneria, sociologia, psicologia, geografia, biologia, …). Alternativamente potrebbe essere proposto un laboratorio urbano aperto al Sindaco, all’ass. urbanistica e a professionisti locali che propongono progetti urbani di medio breve e lungo termine. Partendo dalla preselezione dei progetti realizzati già da Univpm e Università Camerino come spunti, si programmano progetti realizzabili in circa 10 anni tramite crowfunding (circa 200.000 mila euro a progetto);
  • Consiglio comunale de3 ragazz3;
  • Riattivazione di immobili pubblici dati e gestiti dalla comunità, grazie a partenariati pubblico-privati e Regolamento sulla gestione dei beni comuni;
  • Rendere i beni pubblici usabili dalle persone;
  • Urbanismo tattico: soluzioni sperimentali, in sicurezza e a basso costo, per testare risposte a mobilità dolce, abitabilità degli spazi urbani, nuova segnaletica;
  • Realizzazione di attività volte ad incentivare il turismo nella città di Ancona quali la creazione di strutture ricettive dedicate ai giovani (un ostello?); l’apertura di un deposito bagagli e di un negozio di souvenir; un servizio navette/mini bus turistico che colleghi i luoghi principali d’interesse della città con i luoghi di arrivo-partenze come porto e stazione; regolare l’apertura dei negozi esistenti per evitare che il centro si trasformi in una città fantasma all’ora di pranzo; la promozione di un turismo dei cammini (es. quartiere ebraico); infine un programma di concerti e manifestazioni culturali gratuiti che rendano più appetibile Ancona ai turisti e soprattutto ai cittadini

 

AUTORI DEL DOCUMENTO
Facilitatore: Tommaso Sorichetti
Verbalizzatrici: Agnese Caporossi, Arianna Caporossi

 

  1. Stato attuale
  • Problemi economici tra le associazioni sportive che sono costrette ad alzare i costi delle iscrizioni:
    • ASD che gestiscono impianti sportivi lamentano che le spese ordinarie (e a volte anche quelle straordinarie) sono a carico loro.
    • Anche BAS e APS lamentano la stessa problematica.

 

 

  1. Approccio e obiettivi
  • Lo sport può diventare una leva economica per Ancona:
    • Il settore dello sport può avvicinarsi/incontrarsi con quello emergente del turismo.
  • Sport come strumento di Welfare:
    • Una popolazione + sportiva = una città + sana.
    • Il mondo dello sport deve diventare sempre più inclusivo, combattendo quei fattori che possono creare esclusività.
  • Si deve (ri)-avviare un programma di educazione allo sport:
    • ravvivare e/o rafforzare l’importanza dell’attività fisica e della comunità sportiva.
  • ANCONA CITTA’ EUROPEA DELLO SPORT.

 

 

  1. Strumenti e limiti 
  • Sfruttare il PNRR. Ci sono fondi fino a 6.5 milioni di euro per la cittadella olimpica dello sport di Passo Varano:4 sono dedicati ad un nuovo impianto sportivo per il tiro a segno; 2.5 sono destinati ad una piscina olimpica
  • Migliorare la comunicazione tra l’amministrazione comunale e gli enti sportivi
  • Aiutare ASD, BAS, e APS.
  • Intensificare i rapporti di collaborazione con le associazioni di promozione sociale in ambito sportivo.
  • Migliorare gli impianti sportivi.

 

 

  1. Proposte concrete ed esempi
  • Distribuzione di fondi ad enti e ASD con il fine di sostenere le (ingenti) spese ordinarie.
  • Nuove convenzioni impianti:
    • Messa a norma degli impianti sportivi.
    • Manutenzioni straordinarie a carico del comune.
    • Uniformare le utenze non lasciando che gravino sulle società
    • Uniformare la durata delle convenzioni
  • Piano di 5 Anni per la riqualificazione urbana da un punto di vista sportivo
  • Ricreare la consulta dello sport
  • Promuovere lo sport nelle carceri e negli ospedali
  • Rafforzamento del servizio di trasporto pubblico verso le aree dedicate alla attività sportiva.
  • Museo dello sport alla mole
  • Collaborare con l’Università:
  • Più convenzioni per il CUS
  • Aumentare gli spazi dedicati al CUS
  • Maggiore sostegno organizzativo ed economico per le manifestazioni sportive
  • Implementare i fondi e le attività motorie svolte nelle scuole
  • PESARO COME ESEMPIO
    • Attività sportive dedicate ai turisti à condividiamo “turismo marittimo”
    • Città europea dello sport 2017

 

 

AUTORI DEL DOCUMENTO
Verbalizzatore: Lorenzo Tarsetti
Altri che hanno contribuito: Edoardo Cinti

 

  1. Stato attuale

La foto scattata dai tanti appassionati interventi è quella di una città in crisi d’identità, che invecchia e assiste impotente a un decremento demografico, che ha una popolazione universitaria di 16mila studenti e circa 600 tra professori e ricercatori, il cui impatto in città tuttavia non è percepito e il cui ruolo non è valorizzato dall’Amministrazione comunale. Una popolazione studentesca che, al pari dei giovani autoctoni, decide di lasciare la città non appena terminati gli studi. Una città che ha perso la capacità che aveva un tempo di attrarre e affascinare, e che non sa esercitare il suo ruolo di guida di territorio. Una città, infine, che non sa sfruttare l’incredibile patrimonio architettonico, artistico e naturale di cui è dotata.

 

  1. Limiti da superare e strumenti 

Quasi tutti gli operatori culturali intervenuti (soprattutto i più giovani) lamentano la mancanza di spazi di aggregazione disponibili per dare sfogo alla creatività. Spazi che pure ci sarebbero, ma in molti casi sono chiusi o inaccessibili. La politica culturale autoreferenziale di questi ultimi 10 anni non ha favorito il necessario ricambio generazionale e la valorizzazione del patrimonio culturale presente in città, l’eccessiva “eventizzazione” della cultura, per altro troppo accentrata alla Mole e scarsamente “democratica”, produce risultati effimeri e non produce ricadute stabili sul territorio.

 

  1. Proposte concrete ed esempi di altri luoghi

Ne individuiamo 2:

  • Favorire la riapertura di spazi dismessi, diffusi in tutta la città, affidandone la responsabilità ad associazioni e/o comitati che ne garantiscano e ne facilitino la piena e democratica fruizione da parte di tutti. Nella convinzione che Amministrazione e cittadini debbano collaborare nella gestione dei beni comuni finalizzata in questo caso al libero esercizio della creatività e alla socialità. (Sull’esempio di quanto avviene alla Casa delle Culture di Vallemiano, dove numerose associazioni, organizzazioni e privati cittadini, si trovano a condividere un edificio promuovendo al suo interno attività artistiche e di aggregazione).
  • Selezionare e ridurre gli eventi finanziati dal Comune, e al contempo dare maggiore spazio al lavoro quotidiano di chi fa cultura sul campo, valorizzando le specificità locali con metodologie e visioni internazionali. 

 

AUTORI DEL DOCUMENTO
Facilitatore: Matteo Belluti
Verbalizzatrice: Olimpia Peroni